Il Palazzo

Palazzo Tarasconi è oggi riconosciuto come centro d’arte e cultura,
oltre ad essere una suggestiva location per eventi.

La sede

Edificio di grande valore storico, fu costruito nel XVI secolo per volere dei fratelli Scipione e Alessandro Tarasconi, seguendo un probabile progetto di Giovanni Francesco Testa.

Di grande impatto visivo, avendo mantenuto inalterato l’assetto originario, il Palazzo sorge nel cuore del centro storico della città di Parma, al numero 37 della centralissima Strada Farini.
L’edificio è dotato di spazi di grande interesse e può ospitare mostre d’arte, convegni, eventi e manifestazioni di ogni genere in luoghi dal fascino antico ma perfettamente funzionali.

Il punto di forza del Palazzo risiede nelle suggestive sale della convivialità estiva o Sale Ipogee al piano interrato.
Recentemente recuperate, sono il luogo prescelto per l’allestimento delle esposizioni di Palazzo Tarasconi.

La storia

Il Palazzo prende il nome dalla famiglia Tarasconi cui è appartenuto dalle origini fino alla metà dell’Ottocento, quando, alla morte dell’ultimo discendente senza figli, il Marchese Luigi, Gran Maestro di Corte, passò in eredità al nipote Luigi Lupo Maria, della famiglia Meli Lupi Soragna, che ne è rimasta proprietaria fino al 2014.


Il Palazzo, oggi di proprietà privata, è stato oggetto – a partire dal 2015 – di uno scrupoloso intervento di recupero e restauro.

I lavori hanno riportato alla luce l’originario apparato decorativo di grandissimo valore, in gran parte sconosciuto, permettendo di cogliere appieno le peculiarità storico-artistiche particolarmente importanti del palazzo, che ne hanno motivato la tutela ai sensi del D. Lgs.42/2004- Codice dei Beni Culturali (D.M. 18/02/1966).

Gli spazi

Il palazzo ha mantenuto inalterato l’assetto originario, con il doppio loggiato interamente aperto e con collocazione delle due scale principali in corrispondenza ai suoi due angoli opposti, a preservare l’unitarietà dello spazio centrale, secondo il modello dell’impostazione di molti palazzi rinascimentali romani e fiorentini.

Nell’ angolo nord-est si apre lo scalone d’onore, che conduce al loggiato del piano nobile; mentre, sul lato opposto, nell’angolo sud-ovest del cortile, si trova una elegante scala elicoidale, strutturata su una balaustra in muratura continua, sulla quale si impostano, in tre giri di spirale, diciannove colonne tuscaniche.

Non meno suggestive sono le Sale Ipogee al piano interrato: uno spazio di pregio e dedicato all’allestimento di mostre ma anche a suggestivi eventi, anch’esse interamente recuperate. Sono raggiungibili dal cortile d’onore tramite due ingressi, posti in posizione simmetrica.
Il restauro ha disegnato un nuovo accesso diretto da strada Farini, tramite l’antico piccolo portale d’ingresso, che condurrà agli spazi espositivi, attraversando un locale dove si possono ammirare le vestigia delle mura tardo-antiche dalla città, i resti di una necropoli longobarda e la sezione basamentale delle mura romane, sovrapposte le une alle altre, rinvenute nel corso dei lavori.

Le Sale Ipogee presentano volte a botte unghiate in laterizio e intonacate, si possono osservare anche undici campate, una tripla serie di volte a crociera su pilastri quadrati, con incassi per le torce, che conservano tracce dell’antica decorazione ad affresco.
Il piano interrato è dotato inoltre di un’ampia ghiacciaia circolare (altezza m.2,6, diametro 6,3 m.) con copertura a cupola.

Al piano terra l’ampio Salone delle Allegorie, con volta lunettata interamente dipinta ad affresco: nelle lunette figure mitologiche si alternano a giare monocromatiche, nelle vele figure a grottesca, mentre il soffitto è ornato da motivo a trompe-l’oeil, costituito da un pergolato con tralci di fiori e frutta, attraverso cui è visibile l’azzurro del cielo, delimitato da una balaustra, secondo un progetto iconografico che potrà essere definito solo a restauro ultimato.

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